Giorno 10: Isolamento?

The Artist | Minions

Ebbene sì, alla fine di tutto è toccato anche a me! Essere positiva! Un’esperienza strana, soprattutto per una persona pessimista.

Ma l’isolamento non mi è dispiaciuto, certo, c’è da precisare che nel mio caso non ha creato grossi impedimenti e i miei svaghi non prevedono copiosi contatti sociali. Anzi!

Ultimamente sono in quella fase in cui anche se mi arriva un semplice messaggio, ho quasi timore di aprirlo. Ho paura della gente. O meglio, ho paura di ciò che comporta avere a che fare con la gente. Non mi spaventa la cattiveria, le critiche, i giudizi ma la rottura delle sfere di cristallo… enormemente!

Siamo esasperati, avremmo tutti bisogno di un eremo sul quale rifugiarci per disintossicarci di cose che di umano hanno poco, ma ci vorrebbero qualche miliardo di eremi e non credo ce ne siano a sufficienza. Soprattutto, la Natura e i suoi abitanti a un certo punto direbbero: si stava meglio quando si stava peggio, con loro tutti ammassati ad azzuffarsi tra un finanziamento e l’altro. Una visione blandamente Orwelliana, una sorta di ribaltamento di ruoli.

Allora torniamo un momento alla natura umana, quella bella, primitiva… ok, mangiavamo carogne… allora facciamo un passetto in avanti senza arrivare al sushi-all-you-can-eat: ballare. Ecco sì, la danza, espressione sociale, culturale, fisica. Splendido. Anche agitarsi nel disperato tentativo di fingere consapevolezza della propria #noncoreografia, può dirsi “ballo”.

E allora balliamo: da soli, in mezzo alla gente, con gli animali, toh… anche i lupi, ma il sottofondo consigliato è quello di Raffaele Petralia.